- malocclusioni: i denti superiori non si allineano in modo corretto con quelli inferiori;
- diastema: lo spazio che si viene a creare tra gli incisivi;
- affollamento: i denti si sovrappongono perché troppo vicini tra loro.
- apparecchio fisso: formato dalle famose placchette in metallo o ceramica applicate sui denti, tra loro collegate grazie a fili metallici o elastici. Si può applicare a partire dall’età adolescenziale una volta che quasi tutti i denti permanenti sono cresciuti;
- apparecchio mobile: a differenza dell’apparecchio fisso che può essere posizionato e rimosso unicamente dallo specialista, l’apparecchio mobile può essere applicato e levato all’occorrenza dal paziente. Può essere prescritto anche a bambini piccoli per espandere il palato e per guidare la masticazione;
- contenzione: mascherina trasparente per mantenere il risultato ottenuto grazie all’intervento ortodontico;
- espansore palatale: permette di creare spazio in situazioni in cui i denti sono troppo vicini tra loro, allargando il palato eccessivamente stretto;
- trazione extraorale: strumento che contribuisce a muovere i denti in posizione corretta, grazie a una forza applicata dall’esterno (lo strumento viene posizionato sia all’interno della bocca che attorno alla testa);
Odontoiatra, chi mette l’apparecchio ai nostri bambini, Clinica Cellini
https://www.clinicacellini.it/news/odontoiatra-apparecchio-bambini-dentista-cellini/